Zuppa di patate (CAP I)

Crisi. Economica, sentimentale, etica. Crisi di mezza età, adolescenziale, d’identità. Crisi d’ansia. Crisi d’astinenza. Quel giorno Slavy si era occupata di ogni tipo di crisi. Alla fine era entrata in crisi lei. Erano due anni che stava lavorando a un motore di ricerca, capace di fare correlazioni verbali e quindi dare risposte “intelligenti”. L’entusiasmo per la ricerca era ben presto svanito lasciando il passo alla routine. Il mondo parlava di crisi, era una delle parole più cliccate…
Un rapido bilancio sulla sua vita? Complessivamente noia. La sua amica si era trasferita a Philadelphia proprio mentre lei si lasciava con Paul, dopo una delle solite futili litigate su dove passare il sabato sera. In realtà il loro rapporto era ormai logoro da un anno. Non erano stati capaci di costruire nulla solo di insultarsi… Era stata quasi una liberazione quando avevano definitivamente chiuso.
Stava tornando a casa, in un appartamento di quella scatola di mattoni rossi all’incrocio tra la East 237th St. e Kepler Ave… Aveva comprato la zuppa di patate, solo a Woodlawn potevi trovare quella tipica irlandese… e solo al pub di Jack la trovavi sempre calda. Lei andava diretta al banco, chiedeva la sua zuppa a portar via e pagava distrattamente. Era una sosta quasi quotidiana e non ci  perdeva tempo. Non guardava mai se c’era qualcosa di più appetitoso.
Per lei andava bene la zuppa, quella stessa del contenitore di cartone che ora le stava scaldando le mani. Era una sera fredda. Accelerò il passo… Aveva solo voglia di arrivare a casa prima possibile. E fu allora che realizzò… Provava disagio e non capiva perché. Era tutto tranquillo intorno a lei, troppo tranquillo… All’improvviso sentì quegli occhi dietro di lei… Occhi puntati su di lei.

One thought on “Zuppa di patate (CAP I)

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